TAJIKISTAN
Capitale Dushanbe
Popolazione 7.300.000 (fonte ONU – UNHCR)
Capo di Stato Emomali RAHMON (da 06/11/1994)
Capo del Governo Oqil OQILOV (da 20/01/1999)
Risorse naturali petrolio, uranio, mercurio, lignite, piombo, zinco, antimonio, tungsteno, argento, oro
Indipendenza 09/09/1991
Partiti in Parlamento sistema pluripartitico(fonte CIA)
Pena di morte Abolizionista de facto (A.I.)
Indice rispetto lib. civili 6 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice rispetto dir. politici 5 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice di democrazia 2,45 su 10 posiz. nel mondo 150 su 167
(classificaz. = “Regime autoritario”) fonte The Economist
Indice di libertà di stampa 78 su 100 (1 max) pos. nel mondo 168 su 195
(classificaz. = “non libera”)
(fonte freedom house 2009)
Indice percez. Corruzione 2,0 su 10 posiz. nel mondo 158 su 180
(fonte Trasparency International)
Indice di sviluppo umano 2007 0,688 posiz. nel mondo 127 su 182 (fonte: Progr. di Sviluppo - ONU)
Migrazione ann. media 2005-10 -40.000 (fonte United Nations Department of Economic and Social Affairs/Population Division)
STORIA
(fonti: Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA)
Il Tajikistan, dopo essere stato prima provincia dell’impero persiano e poi provincia dell’impero russo, in seguito alla rivoluzione sovietica divenne la Repubblica Socialista Sovietica del Tajikistan.
Già negli anni 70 del 20° secolo si era costituito il Partito Islamico di Rinascita, in netta opposizione rispetto al regime sovietico, nei cui confronti aveva provocato disordini e ribellioni.
Alla caduta dell’URSS in Tajikistan scoppiò una guerra civile che vide lo scontro fra il partito islamico ed il partito Democratico.
La guerra civile provocò migliaia di morti e l’espatrio di decine di migliaia di tagiki.
La guerra civile terminò nel 1997.
Dopo una breve presidenza di Rakhmon Nabiyevich Nabiyev, costretto a dimettersi, alla presidenza fu eletto nel 1994 Emomali Rahmonov in elezioni in cui i candidati dell’opposizione furono fortemente boicottati. In modo analogo alle elezioni parlamentari del 1995, il partito Democratico, del presidente, vinse le elezioni parlamentari, battendo nettamente l’opposizione costituita sostanzialmente dal partito Islamico.
La costituzione del 1994 prevede ampi poteri per il presidente, che nomina e revoca gli uomini che coprono i posti chiave del paese.
Nel dicembre del 1996 veniva posta fine alla guerra civile sulla base di un accordo firmato da Rahmonov ed il leader del partito Islamico Abdullo Nuri Said.
Il referendum del 1999 ha consentito la nascita di partiti di formazione religiosa e quindi l’ufficializzazione del Partito Islamico di Rinascita.
Con lo stesso referendum il mandato del presidente è stato esteso da 5 a 7 anni, ed i suoi poteri sono stati ulteriormente ampliati.
Nel novembre del 1999 Rahmonov è stato rieletto con il 97% dei voti.
Nel febbraio del 2000 il partito del presidente, Il Partito Democratico del Popolo, ha ricevuto il 65% dei voti, seguito dal Partito Comunista con il 20%.
Entrambe le elezioni sono state severamente criticate dagli osservatori internazionali ed in particolare dall’OSCE e dell’ONU.
Un referendum del 2003 ha spianato la strada alla riconferma di Rahmonov fino al 2020, dandogli la possibilità di essere rieletto due volte dopo le elezioni del 2006.
Nel 2005 il Partito di Rahmonov ha vinto nuovamente le elezioni conquistando 52 dei 63 seggi della camera bassa, ancora una volta con severe critiche da parte degli osservatori internazionali.
Nel 2006 Rahmonov ha vinto le elezioni con più del 70% dei voti.
Nel 2007 Rahmonov ha modificato il suo nome in Rahmon.
ECONOMIA
(fonti CIA, FMI, Banca Mondiale, Programma di Sviluppo ONU)
PIL P.C. PPA 2009 (stima) $ 2.103 (mondo $ 10.000 c.a.)(Fonte FMI)
Crescita PIL 2009 = 3,4% (fonte CIA)
2008 = 7,9% (fonte CIA)
2007 = 7,8% (fonte CIA)
Inflazione 2009 = 6,5% (fonte CIA)
2008 = 20,5% (fonte CIA)
tasso di disoccup. 2009 2,2% (fonte CIA)
Indice di Gini 1992-2007 33,6 (fonte Progr. di Sviluppo – ONU)
Il Tajikistan ha uno dei più bassi PIL pro-capite dei paesi dell’ex URSS e vede un consistente flusso migratorio verso l’estero, in prevalenza verso la Russia.
Tale stato di cose è stato ulteriormente aggravato da cinque anni di guerra civile.
Per far fronte a questa situazione il Tajikistan ha raggiunto nel 2002 un accordo economico con la Russia, che prevede anche la cancellazione parziale dei debiti verso la Russia. La Russia ha anche contribuito alla ripresa del paese con un investimento per la costruzione di una importante diga idroelettrica.
Altri aiuti il Tajikistan ha ricevuto dalla Cina e dagli Stati Uniti.
SITUAZIONE DEL PAESE
(Fonti : Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA - Amnesty International)
La scena politica del Tajikistan è dominata dal partito del presidente, il Partito Democratico del Popolo, con una opposizione quasi inesistente.
La corruzione è dilagante, con la ricchezza concentrata nelle mani dei dirigenti del partito ed i familiari del presidente.
La libertà di stampa ed opinione è fortemente limitata mediante il possesso statale di giornali e televisioni.
Decine sono stati i giornalisti uccisi, specie durante i cinque anni della guerra civile.
Fortemente compressa è la libertà religiosa, particolarmente nei confronti dell’Islam. Nel 2007 sono state chiuse centinaia di moschee, è stato vietato il velo alle studentesse, mentre agli studenti è stato ordinato di radersi la barba.
Anche la libertà di associazione e riunione è limitata dall’obbligo di registrazione delle ONG. Nel maggio 2008 il National Democratic Institute, non essendo stata accettata la sua registrazione, ha dovuto chiudere gli uffici in Tajikistan.
La magistratura non è indipendente e la polizia effettua impunemente arresti arbitrari e fa ricorso alla tortura. Le carceri sono sovraffollate e malsane.
Il Tajikistan è una importante via della droga dall’Afghanistan all’Europa.
Diffusa è la violenza sulle donne, anche in famiglia, che sono anche frequentemente vittime di traffico a fini di prostituzione.
CASI INDIVIDUALI APERTI da Amnesty International
Il 27 giugno 2009, Khurshed Bobokalonov, uno specialista del Centro oncologico del Tagikistan, è morto dopo essere stato arrestato dalla polizia. Stava camminando per strada, quando la polizia lo ha fermato e accusato di essere ubriaco. L'uomo ha protestato e circa 15 agenti lo hanno spinto in un veicolo. Il ministero dell'Interno ha affermato che è deceduto per un attacco di cuore mentre veniva condotto alla stazione di polizia. La madre ha riferito di aver visto ferite sul volto e sul corpo del figlio e il 22 luglio il ministro dell'Interno ha annunciato un'indagine per una possibile "morte per negligenza". A fine anno, non vi erano informazioni pubbliche sullo stato di avanzamento delle indagini.