MOLDOVA
Capitale Chisinau
Popolazione 4.133.000 (fonte ONU – UNHCR)
Capo di Stato Mihai Ghimpu (ad interim) (da 11/09/2009)
Capo del Governo Vlad Filat (ad interim)(da 25/09/2009)
Risorse naturali lignite, gesso, calcare, agricoltura (frutta, vino, grano, barbabietola da zucchero, semi di girasole, tabacco, carne bovina, latte)
Indipendenza 27/08/1991
Partiti in Parlamento sistema multipartitico (fonte CIA)
Pena di morte abolizionista per tutti i reati (A.I.)
Indice rispetto lib. civili 4 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice rispetto dir. politici 3 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice di democrazia 6,50 su 10 posiz. nel mondo 62 su 167
(classificaz. = “democrazia imperfetta”) fonte The Economist
Indice di libertà di stampa 67 su 100 (1 max) pos. nel mondo 148 su 195
(classificaz. = “non libera”)
(fonte freedom house 2009)
Indice percez. Corruzione 3,3 su 10 posiz. nel mondo 89 su 180
(fonte Trasparency International)
Indice di sviluppo umano 2009 0,720 posiz. nel mondo 117 su 182 (fonte: Progr. di Sviluppo - ONU)
Migrazione ann. media 2005-10 -34.000 (fonte United Nations Department of Economic and Social Affairs/Population Division)
STORIA
(fonti: Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA)
La Moldova divenne un principato indipendente nel XIV° secolo e tale rimase, per quanto per secoli stato vassallo dell’impero Ottomano, fino al XIX° secolo, quando fu annessa, in varie riprese, dall’impero russo.
Dopo la rivoluzione bolscevica, l’attuale regione della Transnistria divenne regione dell’Ukraina, mentre il resto dell’attuale Moldova era annessa alla Romania.
Dopo la seconda guerra mondiale la Moldova fu sottratta alla Romania per diventare, con la Transnistria, la Repubblica Socialista Sovietica Moldava.
Dopo l’annessione all’URSS venne intrapresa una decisa politica di slavizzazione nei confronti di un popolo appartenente all’etnia romena, fino alla “creazione” di una lingua moldava al posto della romena, con l’utilizzo dell’alfabeto cirillico.
Già nel 1990, quando ancora faceva parte dell’URSS, si erano tenute in Moldova libere elezioni, con la vittoria del “Fronte Popolare”, successivamente fu ripristinata la lingua romena e cambiato il nome alla repubblica in Repubblica Socialista Sovietica Moldova, utilizzando la dizione romena al posto di quella russa.
Dopo la dissoluzione dell’URSS, la Moldova ottenne l’indipendenza il 27/08/1991.
Il distacco dalla Russia fece sviluppare un movimento separatista in Transnistria, abitata da popolazioni slave, movimento rimasto fino ad oggi sempre attivo con l’appoggio, anche armato, della Federazione Russa.
Le elezioni parlamentari del 2001 e del 2005 hanno visto prevalere il Partito Comunista, che, insieme ai suoi alleati, ha ottenuto la maggioranza e fatto eleggere presidente, dal parlamento, Vladimir Voronin.
Il monitoraggio internazionale delle elezioni ha messo in evidenza una campagna elettorale con qualche irregolarità, soprattutto in relazione ad alcuni episodi di vessazioni nei confronti dell’opposizione.
La politica estera del presidente Voronin ha visto l’avvicinamento all’Unione Europea ed il distacco dalla Federazione Russa. Nel 2006 la Russia ha bloccato le forniture di gas e vietato il consumo del vino moldavo, mentre appoggiava, anche militarmente, il separatismo della Transnistria, di fatto indipendente fin dal 1992, pur senza alcun riconoscimento internazionale.
Il 5 aprile 2009 si sono svolte le nuove elezioni parlamentari che hanno visto prevalere ancora una volta il Partito Comunista.
Subito dopo le elezioni sono scoppiati gravi disordini per le accuse di brogli elettorali, con una ragazza morta e decine di feriti. Gli osservatori dell’OSCE hanno però considerato regolare la consultazione.
Subito dopo le elezioni, come previsto dalla costituzione, il parlamento doveva eleggere il presidente, tuttavia, dopo due tentativi non riusciti, il presidente uscente Voronin ha sciolto il parlamento ed indetto nuove elezioni che si sono svolte il 29 luglio.
Il nuova parlamento vede ancora la maggioranza relativa del Partito Comunista che ha però subito un calo rispetto alle elezioni di aprile, per cui ancora una volta la situazione politica non permette l’elezione del presidente.
L’11 settembre 2009 il presidente Voronin si è dimesso e la carica è stata assunta ad interim da Mihai Ghimpu, presidente del parlamento e presidente del Partito Liberale. Resterà in carica fino alla elezione del nuovo presidente da parte del parlamento.
ECONOMIA
(fonti CIA, FMI, Banca Mondiale, Programma di Sviluppo ONU)
PIL P.C. PPA 2009 $ 2.842 (mondo $ 10.000 c.a.)(Fonte FMI)
Crescita PIL 2009 = -7,7% (fonte CIA)
2008 = 7,2% (fonte CIA)
2007 = 3,0% (fonte CIA)
Inflazione 2009 = -0,1% (fonte CIA)
2008 = 12,8% (fonte CIA)
tasso di disoccup. 2009 3,1% (fonte CIA)
Indice di Gini 1992-2007 35,6 (fonte Progr. di Sviluppo – ONU)
La Moldova è uno dei paesi più poveri in Europa. Dispone di scarse risorse minerarie, ma ha una florida agricoltura da cui, quindi, sostanzialmente dipende la sua economia con frutta, verdura, vino e tabacco.
La Moldova per le forniture di gas e petrolio è fortemente dipendente dalla Russia da cui ha dovuto subire negli ultimi anni aumenti dei prezzi, anche legati, con ogni probabilità, alla vertenza relativa alla transnistria, il cui movimento separatista è appoggiato dalla Russia.
La situazione è stata aggravata dal boicottaggio da parte della Russia dei prodotti moldavi, in primo luogo vino, infatti, anche se la politica economica della Moldova è stata basata sugli accordi commerciali con l’Unione Europea, resta condizionante la posizione della Russia, sia per i prezzi dei carburanti importati che per le esportazioni di prodotti agricoli.
Ciò avrebbe potuto causare un forte rallentamento nella crescita del Pil della Moldova se non vi fosse stato un forte contributo positivo costituito dalle ingenti rimesse degli emigranti, numerosissimi in Moldova.
Nel 2008 la crescita ha superato il 7%, grazie ad una parziale rimozione della Russia dei divieti e una forte domanda interna guidata da rimesse dall'estero. Nel 2009, a causa della crisi finanziaria mondiale e delle cattive condizioni economiche nei principali mercati esteri della Moldova, il PIL è diminuito di circa l'8%. La disoccupazione è quasi raddoppiata e l'inflazione è stata dello 0%, minimo storico.
Nell'autunno 2009, il FMI ha stanziato 186 milioni dollari alla Moldova per coprire i suoi bisogni immediati di bilancio, e il governo nel gennaio 2010 ha firmato un nuovo accordo con il FMI per un programma del valore di 574 milioni dollari.
Le riforme economiche sono state lente a causa della corruzione, tuttavia, l’obiettivo primario del governo di integrazione nell'UE ha dato alcuni risultati di mercato.
La concessione di preferenze commerciali dell'UE e l'aumento delle esportazioni verso la Russia potrebbero favorire tassi di crescita più elevati. L'economia sta facendo un modesto recupero nel 2010, ma resta vulnerabile per l'incertezza politica, per la debole capacità amministrativa, lo scetticismo degli investitori stranieri, e la presenza di un regime illegale separatista in Moldova Transnistria.
SITUAZIONE DEL PAESE
(Fonti : Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA - Amnesty International)
La corruzione è stata e resta un problema grave per il paese.
La libertà di stampa è assicurata dalla costituzione ed esistono organi indipendenti. Le emittenti radio televisive di stato, tuttavia, sono fortemente condizionate dal partito al governo. Sono state riscontrate anche minacce a pubblicazioni ed emittenti dell’opposizione.
La libertà religiosa è limitata dall’obbligo di registrazione, talvolta negata a piccole organizzazioni religiose.
Stessa limitazione si riscontra per l’attività associativa da parte delle ONG.
La magistratura gode di autonomia, ma esistono ancora prove di casi di corruzione da parte dei giudici.
Continuano a verificarsi in Moldova casi di tortura da parte della polizia.
Una delegazione del governo ha comunicato alla Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani che, fino a settembre, erano state raccolte 101 denunce di tortura o altri maltrattamenti da parte di agenti di polizia ed erano state avviate 25 indagini penali in relazione agli eventi di aprile. Tuttavia, il numero di denunce per maltrattamenti sporte contro la polizia non ha rispecchiato la gravità del problema. Intimidazioni e molestie nei confronti di vittime e testimoni hanno comportato la mancata denuncia di episodi di tortura e altri maltrattamenti e hanno perciò contribuito al mantenimento dell'impunità.
Il problema del traffico di donne a fini di prostituzione è stato affrontato dal governo, ma ancora molto resta da fare al riguardo.
CASI INDIVIDUALI APERTI da Amnesty International
Il 16 giugno, la Corte europea dei diritti umani ha stabilito all'unanimità che Sergei Gurgurov era stato vittima di tortura nel 2005 e a luglio l'ufficio del procuratore generale ha aperto un procedimento penale, a quasi quattro anni di distanza dalla prima denuncia in cui Sergei Gurgurov sosteneva di essere stato torturato da agenti di polizia. In precedenza, a tutte le richieste di indagini penali l'ufficio del procuratore generale aveva risposto affermando che Sergei Gurgurov si era inflitto da solo le ferite che attribuiva alle torture degli agenti.