TURKMENISTAN
Capitale Ashgabat
Popolazione 5.000.000 circa (fonte ONU – UNHCR)
Capo di Stato e di governo Gurbanguly BERDYMUKHAMMEDOV
Risorse naturali Petrolio – Gas – Zolfo – Sale
Indipendenza 27/10/1991 (dall’URSS)
Partiti in Parlamento 1 (P. Democratico del Turkmenistan) (fonte CIA)
Pena di morte abolizionista per tutti i reati (A.I.)
Indice rispetto lib. civili 7 su 7 (fonte ONU - UNHCR)
Indice rispetto dir. politici 7 su 7 (fonte ONU - UNHCR)
Indice di democrazia 1,72 su 10 posiz. nel mondo 165° su 167
(classificaz. = “Regime autoritario”)
fonte The Economist
Indice di libertà di stampa 96 su 100 (1 max) pos. nel mondo 193 su 195
(classificaz. = “non libera”)
(fonte freedom house 2009)
Indice percez. Corruzione 1,8 su 10 posiz. nel mondo 168° su 180
(fonte Trasparency International)
Indice di sviluppo umano 2009 0,739 posiz. nel mondo 109° su 182
(fonte: Progr. di Sviluppo - ONU)
Migrazione ann. media 2005-10 -5.000 (fonte United Nations Department of Economic and Social Affairs/Population Division)
STORIA
(fonti: Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA)
Il Turkmenistan per secoli ha fatto parte della provincia persiana di Khurasan. In epoca medievale Merv (oggi Mary), è stata una delle più grandi città del mondo islamico e importante fermata sulla Via della Seta.
Il Turkmenistan fu annesso dalla Russia tra il 1865 e il 1885, e divenne una repubblica sovietica nel 1924.
Il Turkmenistan ha ottenuto la formale indipendenza dall'Unione Sovietica nel 1991. Saparmurat Niyazov, l'ex capo del Partito comunista del Turkmenistan, era stato l'unico candidato alle elezioni per la nuova carica di presidente nel mese di ottobre 1990. Dopo l'adozione di una nuova costituzione nel 1992 è stato rieletto per un mandato di cinque anni con il 99,5 per cento di voti.
Il referendum del 1994 ha esteso il suo mandato fino al 2002. Nel dicembre 1994 alle elezioni del Mejlis (Assemblea Nazionale), è stato consentito di candidarsi al solo Partito di Niyazov, il Partito Democratico del Turkmenistan (DPT), l'ex Partito comunista.
Alle elezioni del 1999 del Mejlis, ogni candidato è stato scelto dal governo e sono stati quasi tutti membri del DPT.
Nel dicembre dello stesso anno il Mejlis ha eletto all’unanimità Niyazov presidente a vita.
Nel novembre del 2002, Niyazov è sopravvissuto ad un presunto tentativo di assassinio, con conseguente giro di vite nei confronti delle opposizioni. Nel 2004 si sono svolte elezioni anticipate del Parlamento. Come nelle precedenti elezioni, i candidati sono stati prescelti dal partito.
La presidenza di Niyazov è stata caratterizzata da un forte culto della personalità. Il Ruhnama, una raccolta di pensieri storico-filosofici attribuita a Niyazov, è diventato il nucleo educativo del paese.
Un’idea di questo libro la può dare l’introduzione (dalla traduzione in inglese all’indirizzo
http://www.ruhnama.info/ruhnama-en/kitap-htm/s9.htm)
My Beloved People!
My Dear Nation,
This book, written with the help of inspiration sent to my heart by the God who created this wonderful universe and who is able to do whatever He wills, is Turkmen Rukhnama.
Mio adorato popolo!
Mia cara nazione,
questo libro, scritto con l’aiuto dell’ispirazione mandata al mio cuore dal Dio che ha creato questo meraviglioso universo e che è in grado di fare tutto ciò che vuole, è il Turkmeno Ruhnama (libro dell’anima).
La morte di Niyazov, nel dicembre 2006 per un apparente attacco di cuore è stata seguita da una rapida e ben orchestrata salita alla posizione di Presidente del Vice Primo Ministro Gurbanguly Berdymukhammedov. Secondo la costituzione la successione sarebbe spettata al Presidente del Mejlis Ovezgeldy Atayev, contro cui sono state mosse accuse penali, eliminandolo dalla scena politica. Berdymukhammedov successivamente ha cementato il suo status formale, facendo presentare alle elezioni presidenziali del febbraio 2007, non monitorate da osservatori internazionali, cinque oscuri candidati di partito.
Berdymukhammedov ha rimosso i lealisti di Niyazov dalle più alte posizioni dello stato nel 2007 e sembra aver preso saldamente in controllo nel 2008. Egli ha inoltre preso misure per eliminare gradualmente il culto della personalità che aveva preso forma intorno al suo predecessore, ha ordinato la rimozione dei suoi ritratti e ha ridotto l'uso del Ruhnama. Il 26 settembre 2008 è stata approvata una nuova costituzione che rafforza i poteri del presidente.
Berdymukhammedov ha abbandonato la politica isolazionista di Niyazov. Ha visitato Arabia Saudita, Cina, Iran, Stati Uniti, Unione europea e ha migliorato le relazioni, a lungo tese, con l'Azerbaijan.
Nel mese di aprile 2008, ha partecipato a un vertice della NATO in Romania, dove si è incontrato con l’allora presidente degli Stati Uniti George Bush.
La vendita di gas naturale del Turkmenistan domina le relazioni con il mondo esterno, in particolare con la costruzione di un nuovo gasdotto di collegamento con la Cina, mentre la Russia è impegnata a mantenere il controllo sulla maggior parte delle sue esportazioni di gas e anche l'Unione Europea tenta di accedervi.
ECONOMIA
(fonti CIA, FMI, Banca Mondiale, Programma di Sviluppo ONU)
PIL P.C. PPA 2009 $ 5.971 (mondo $ 10.000 c.a.) Fonte FMI
Crescita PIL 2009 = 6,1 (fonte CIA)
2008 = 9,8% (fonte CIA)
2007 = 11,6% (fonte CIA)
Inflazione 2009 = 10% (fonte CIA)
2008 = 13% (fonte CIA)
tasso di disoccup. 2004 60% (fonte CIA)
Indice di Gini 1992-2007 40,8 (fonte Progr. di Sviluppo – ONU)
Il Turkmenistan è in larga misura un paese desertico, la cui agricoltura è limitata alle oasi, e con notevoli risorse di gas e petrolio. Le sue riserve di gas sono le quinte al mondo.
La metà delle sue terre irrigate è coltivata a cotone, di cui è un grande produttore mondiale (10° paese esportatore al mondo), ma i cattivi raccolti degli ultimi anni hanno portato ad un calo di quasi il 50% delle esportazioni di cotone, calo tuttavia compensato dall’aumento delle esportazioni di gas, per cui il totale delle esportazioni è aumentato mediamente di circa il 15% all'anno dal 2003 al 2008.
La crescita economica si è mantenuta su buoni livelli sostenuta dalle esportazioni di gas e cotone.
La disoccupazione è elevatissima ed altrettanto elevata è la percentuale della popolazione che vive sotto la soglia della povertà.
A causa del regime autoritario al potere e di una struttura sociale basata su un sistema tribale, il Turkmenistan ha adottato un approccio cauto alle riforme, nella speranza di utilizzare le esportazioni di gas e cotone per sostenere la sua inefficiente
economia.
Dopo il crollo del sistema sovietico, sono state realizzate nel paese soltanto limitate privatizzazioni e non si è verificato un completo passaggio al sistema di mercato. Anche il debito estero rappresenta un grave problema.
La povertà è molto diffusa e la popolazione è spesso ridotta allo stremo e priva di elettricità, gas e acqua, sebbene questi beni vengano forniti gratuitamente dal regime. Nella capitale sono state fatte numerose grandi opere, finanziate dal regime a scopo propagandistico.
SITUAZIONE DEL PAESE
(Fonti : Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA - Amnesty International)
La corruzione è diffusa, il Turkmenistan è stato classificato 168° fra i 180 paesi presi in esame nel 2009 da Transparency International per l’ Indice di percezioni della corruzione.
La libertà di parola e la stampa sono fortemente limitate da parte del governo, che controlla tutti i mezzi di trasmissione e di stampa.
Il governo limita la libertà di religione. Nonostante la liberazione 2007 dell’ex mufti capo Nasrullah ibn Ibadullah, che era stato condannato a 22 anni di carcere per tradimento, non vi sono stati miglioramenti riguardo alla libertà religiosa.
La costituzione garantisce la libertà di riunione e di associazione pacifica, ma questi diritti subiscono rigorose restrizioni nella pratica. Valery Pal, un esperto di computer che aveva assistito attivisti per i diritti umani, è stato arrestato nel febbraio 2008 e successivamente condannato a 12 anni di carcere per appropriazione indebita, anche se è stato rilasciato in seguito ad una amnistia nel mese di dicembre del 2008. A suo favore Amnesty International era intervenuta con un appello.
Il sistema giudiziario è asservito al presidente, che nomina e rimuove i giudici. Viene spesso negato il diritto ad un giusto processo.
La libertà di movimento è limitata, ed esiste una lista nera per impedire ad alcune persone di lasciare il paese.
Nel dicembre del 2008, presso il Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU si è tenuto il processo di revisione dello stato dei diritti umani in Turkmenistan. Sulla base del sommario predisposto dall’Alto Commissariato delle nazioni Unite per i Diritti Umani, dei quesiti posti dai singoli paesi, e delle risposte presentate dai rappresentanti del Turkmenistan, Il Consiglio ha formulato una serie di raccomandazioni così sintetizzabili:
Garantire un miglior godimento dei diritti umani in linea con gli impegni internazionali del Turkmenistan;
Rafforzare la politica di prevenzione del lavoro minorile in collaborazione con l’UNICEF;
Abolire il ricorso alla tortura;
Garantire l’indipendenza della magistratura;
Tutelare il diritto alla libertà d’opinione ed espressione;
Impedire il verificarsi di detenzioni arbitrarie;
Impegnarsi nella lotta contro la violenza sulle donne;
Porre fine alle discriminazioni nei confronti delle minoranze etniche (russi, uzbechi, kazachi, turchi e curdi);
Porre fine alla tratta di esseri umani;
Porre fine alle intimidazioni nei confronti dei giornalisti;
Consentire alle ONG di lavorare liberamente, facilitando la loro registrazione;
Garantire la libertà di religione;
Consentire la libertà di movimento.
CASI INDIVIDUALI APERTI da Amnesty International
Amnesty International ha in atto diversi appelli aperti per situazioni individuali di violazioni dei diritti umani, che qui sono sintetizzati.
L'ex dissidente politico Gulgeldy Annaniyazov è stato condannato a 11 anni di carcere il 7 ottobre 2008 al termine di un processo celebratosi a porte chiuse dinanzi a un tribunale di Ashgabad. Non sono note le imputazioni a suo carico. Gulgeldy Annaniyazov aveva lasciato il Paese nel 1999, e viveva in Norvegia dove aveva ottenuto lo status di rifugiato. Aveva fatto ritorno in Turkmenistan nel giugno 2008 ed è stato arrestato il 24 dello stesso mese. A fine anno era ancora detenuto in incommunicado.
La famiglia di Boris Shikhmuradov, ministro degli Affari Esteri sotto l'ex presidente Niyazov, ha perso ogni contatto con lui verso la fine del dicembre 2002, e da allora di lui si sono perse le tracce. Boris Shikhmuradov fu condannato a 25 anni di carcere al termine di un processo a porte chiuse agli inizi del dicembre 2002. Il Consiglio del popolo aveva aumentato all'ergastolo la sua condanna il giorno dopo il pronunciamento della sentenza.
I difensori dei diritti umani Annakurban Amanklychev e Sapardurdy Khadzhiev hanno continuato a scontare le loro condanne a sette anni di carcere per «acquisizione illegale, possesso o vendita di munizioni o armi da fuoco» comminate nell'agosto 2006 al termine di un processo iniquo. Entrambi erano legati all'ONG Fondazione Helsinki del Turkmenistan.
L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) aveva riferito nell'agosto 2006 che fonti governative avevano dichiarato all'organizzazione che Annakurban Amanklychev era detenuto per «raccolta illecita di informazioni allo scopo di incoraggiare l'insoddisfazione pubblica» e «trasmissione di
materiale a cittadini stranieri». Annakurban Amanklychev e Sapardurdy Khadzhiev furono processati assieme a Ogulsapar Muradova, una corrispondente di Radio Free Europe/Radio Liberty, la quale era deceduta in custodia in circostanze controverse nel settembre 2006.
Due giornalisti, Dzhumadurdy Ovezov e Meretmuhammet Khommadov, attivi nella regione sud-orientale del Turkmenistan sembra siano tenuti in isolamento e sono a rischio di tortura e maltrattamenti.
Amnesty International ritiene che siano imprigionati unicamente per l’esercizio del loro diritto alla libertà di espressione.
I due uomini lavorano per Radio Liberty, emittente radiofonica fondata negli USA che continua a criticare il regime e le autorità turkmene nelle proprie trasmissioni. Non è noto dove i due uomini siano trattenuti, e né le loro famiglie né i colleghi sono stati in grado di ottenere informazioni sulle ragioni dell’arresto. La sede di Praga di Radio Liberty ha affermato che le autorità turkmene avevano tagliato le linee telefoniche di amici e parenti dei due giornalisti.
I giornalisti di Radio Liberty sono nel mirino delle autorità da tempo. Ad esempio, il cellulare di Dzhumadurdy Ovezov era stato già tagliato un giorno dopo l’inizio di una serie di trasmissioni in cui il giornalista aveva, via telefono, criticato le politiche del governo e la riforma agraria, ponendo anche in primo piano la questione dei diritti umani.
Osmankuly Khallyev, corrispondente dalla provincia di Lebap di Radio Free Europe/Radio Liberty News Service (Rfe/Rl), ha continuato a subire vessazioni da parte dei funzionari governativi locali per le sue attività con la Rfe/Rl. A gennaio è stato messo agli arresti domiciliari per i reportage sulle elezioni parlamentari del dicembre 2008. Ha dichiarato a Rfe/Rl che suo figlio, sua nuora e suo genero sono stati licenziati per punirlo della collaborazione con Rfe/Rl. Egli ha sporto denuncia alla procura locale, ma non ha ricevuto alcuna risposta.
Il 15 novembre 2009, il quarantaseienne Ovez Annaev è morto dopo che gli è stato negato il permesso di recarsi a Mosca per curare una malattia cardiaca, poiché in Turkmenistan non vi erano cure disponibili. A lui e agli altri membri della sua famiglia è stato vietato di lasciare il paese dopo che suo cognato, Kudayberdy Orazov, leader in esilio del movimento di opposizione Vatan (Patria), è stato condannato all'ergastolo in contumacia per l'attentato del novembre 2002 contro l'ex presidente Saparmurad Niyazov.
Secondo l'organizzazione internazionale per i diritti umani Forum 18, a luglio due giovani testimoni di Geova, Shadurdi Ushotov e Akmurat Egendurdiev, sono stati condannati a trascorrere, rispettivamente, due anni e 18 mesi in un campo di lavoro per essersi rifiutati di svolgere il servizio militare obbligatorio.
Nel mese di maggio, il tribunale della città di Serdar ha revocato la sospensione della condanna a due anni di reclusione inflitta ai fratelli Sakhetmurad e Mukhammedmurad Annamamedov, entrambi testimoni di Geova, ed essi sono stati arrestati per scontare i restanti 18 mesi delle loro condanne. Il 3 giugno, i due fratelli hanno presentato ricorso al tribunale regionale di Balkanabad contro la revoca della sospensione della loro pena detentiva. Il 30 giugno il tribunale ha respinto il loro ricorso.