ARMENIA
Capitale Yerevan
Popolazione 3.336.000 (fonte GLOBAL GEOGRAFIA)
Capo di Stato Serzh SARGSIAN (da 09/04/2008)
Capo del Governo Tigran SARGSIAN (da 09/04/2008)
Risorse naturali oro, rame, molibdeno, zinco, bauxite Indipendenza 21/09/1991
Partiti in Parlamento sistema multipartitico (fonte CIA)
Pena di morte Abolizionista per tutti i reati (A.I.)
Indice rispetto lib. civili 4 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice rispetto dir. politici 6 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice di democrazia 4,09 su 10 (10 max)pos. nel mondo 110 su 167 (classificaz. = “regime ibrido”) (fonte The Economist 2008)
Indice di libertà di stampa 68 su 100 (1 max) pos. nel mondo 151 su 195 (classificaz. = “non libera”)(fonte freedom house 2009)
Indice percez. Corruzione 2,7 su 10 (10 max)pos. nel mondo 120 su 180 (fonte Trasparency International 2009)
Indice di sviluppo umano 0,798 (1 max) posiz. nel mondo 84 su 182 (fonte: Progr. di Sviluppo ONU 2007)
Migrazione ann. media 2000-05 -20.000 (fonte United Nations Department of Economic and Social Affairs/Population Division)
STORIA (fonti: Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA)
L’Armenia vanta un’antica storia. Già prima di Cristo era un impero, finchè non fu conquistata nel 66 a.C. dai romani. Dopo la caduta dell’impero romano subì varie dominazioni da parte di arabi, mongoli e persiani.
Dall’anno 884 al 1045 fu nuovamente indipendente e florida.
Successivamente l’Armenia fu spartita fra l’impero ottomano e quello persiano.
Conquistata nel XIX secolo dall’impero russo, divenne zona contesa fra lo stesso impero russo e l’impero ottomano.
Dopo la rivoluzione sovietica entrò a far parte della Repubblica Federativa Democratica Transcaucasica. Nel 1936 si costituì la repubblica Socialista Sovietica Armena.
Subito dopo l’indipendenza, nel 1991, l’Armenia entrò in conflitto con l’Azerbaijan per la regione del Nagorno-Karabakh, enclave armena in territorio azero. Nel 1994 si pervenne al cessate il fuoco, con il controllo della regione da parte dell’Armenia.
ECONOMIA
(fonti CIA, FMI, Banca Mondiale, Programma di Sviluppo ONU)
PIL P.C. PPA 2009 (stima) $ 4.966 (mondo $ 10.000 c.a.)(fonte FMI)
Crescita PIL 2009 = -15% (stima) (fonte CIA)
2008 = 6,8% (fonte CIA)
2007 = 13,8% (fonte CIA)
Inflazione 2009 = 4,2% (fonte CIA)
2008 = 9,0% (fonte CIA)
tasso di disoccup. 2009 7,1% (fonte CIA)
Indice di Gini 1992-2007 33,8 (fonte Progr. di Sviluppo – ONU)
(indice di distribuzione del reddito. 0 = equa distribuzione, 100 = massima concentrazione)
A partire dall’indipendenza nel 1991, l'Armenia ha fatto molti progressi compiuti nell'attuazione delle riforme economiche, fra cui la privatizzazione, la riforma dei prezzi, e una prudente politica di bilancio.
Il conflitto con l'Azerbaigian per la regione del Nagorno-Karabakh ha contribuito ad un grave declino economico nei primi anni 1990. Dal 1994, tuttavia, il governo armeno ha lanciato un ambizioso programma, sponsorizzato dal FMI, di liberalizzazione economica che ha portato a tassi di crescita positivi. La crescita economica è stata in media di oltre il 10% negli ultimi anni. Tuttavia, con la recessione economica mondiale, il tasso di crescita dell’Armenia è sceso al 6,8% nel 2008 ed è valutato fortemente negativo nel 2009 (meno 15%).
L’Armenia è riuscita a ridurre la povertà, a stabilizzare la propria moneta, e a privatizzare la maggior parte delle piccole e medie imprese.
Sotto il vecchio sistema sovietico di pianificazione centrale, l'Armenia aveva sviluppato un moderno settore industriale, fornendo macchine utensili, tessili, e altri manufatti alle repubbliche sorelle, in cambio di materie prime ed energia. L'Armenia fin d’allora aveva scelto l'agricoltura su piccola scala anziché i grandi complessi agro-industriali dell'era sovietica.
Le centrali nucleari costruite a Metsamor nel 1970 sono state chiuse dopo il terremoto del 1988 a Spitak, anche se non avevano subito alcun danno. Uno dei due reattori è stato riaperto nel 1995, ma il governo armeno è sotto la pressione internazionale per chiuderlo a causa della preoccupazione che la progettazione sovietica fosse priva di serie garanzie.
I legami economici con la Russia restano stretti, soprattutto nel settore energetico. Il sistema di distribuzione di energia elettrica è stato privatizzato nel 2002 e acquistato dalla russa RAO UES nel 2005.
L'Armenia ha alcuni giacimenti di minerali (rame, oro, bauxite). Ghisa, rame greggio, ed altri metalli non ferrosi costituiscono le esportazioni di più alto valore dell'Armenia.
Il pesante deficit della bilancia commerciale dell’Armenia è stato compensato in qualche modo dagli aiuti internazionali, dalle rimesse degli armeni che lavorano all'estero, e dagli investimenti esteri.
Il governo ha fatto alcuni miglioramenti nell’Amministrazione fiscale e doganale negli ultimi anni, ma le necessarie misure anti-corruzione, saranno più difficili da attuare.
Il tasso di disoccupazione dell’Armenia rimane elevato.
In Armenia dovranno proseguire ulteriori riforme economiche, al fine di migliorare la sua competitività economica e costruire sui recenti miglioramenti nelle condizioni di povertà e disoccupazione, soprattutto dato il suo isolamento economico con i suoi vicini più prossimi, la Turchia e l'Azerbaigian. L'interruzione del transito ferroviario in Armenia durante il conflitto Russia-Georgia nell’agosto 2008 ha evidenziato quanto difficile sia per l’Armenia supplire le forniture di beni fondamentali - come la benzina – in caso di instabilità regionale.
SITUAZIONE DEL PAESE
(Fonti : Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA - Amnesty International)
L’Armenia ha formalmente un sistema democratico, tuttavia le ultime elezioni, sia per l’assemblea parlamentare che per la presidenza, sono state criticate dall’OSCE per le forti pressioni esercitate per ridurre all’impotenza l’opposizione.
La corruzione ed il nepotismo costituiscono un problema per l’Armenia, malgrado gli annunci governativi riguardo ad una campagna quinquennale contro la corruzione.
La libertà di stampa è limitata. Il governo controlla le emittenti statali e le emittenti radiotelevisive private sono in mano a proprietari fedeli al presidente. Emittenti non allineate sono state chiuse, mentre i giornalisti indipendenti subiscono pressioni e minacce.
Il canale televisivo indipendente con sede a Giumri Gala TV si è trovato al centro di pesanti vessazioni dopo che aveva trasmesso i discorsi propagandistici di Levon Ter-Petrosian, candidato contro Serzh SARGSIAN, poi risultato eletto ed attuale presidente. Il 19 marzo Gala TV è stata multata per una cifra di quasi 27 milioni di dram (circa 87.700 dollari USA) per presunta evasione fiscale.
Forti critiche sono state mosse al governo per l’approvazione di una legge che consente alla polizia di effettuare intercettazioni telefoniche senza autorizzazione della magistratura.
La libertà di riunione è risultata repressa dai violenti interventi della polizia nel corso di manifestazioni antigovernative.
Il sistema giudiziario ha scarsa autonomia per gli interventi effettuati dai politici ed è inoltre accusato di corruzione. La polizia spesso esegue arresti senza mandati, mentre il ricorso alla tortura è prassi corrente.
La violenza domestica nei confronti delle donne e la tratta delle donne per scopi di prostituzione sono considerati problemi gravi per il paese.
CASI INDIVIDUALI APERTI da Amnesty International
Nata nella capitale armena Yerevan, Greta Baghdasaryan incontrò per la prima volta il suo futuro marito nel 1986.
Essa ha raccontato che nel 1989 lui la violentò e lei rimase incinta. Al fine di mantenere la gravidanza ed avere il bambino, essa prese casa con i suoi genitori nella regione di Aragatsotn e successivamente nel 1990 lo sposò.
Percosse, stupri e altre forme di abuso diventarono di routine nel matrimonio di Greta.
In un'intervista con Amnesty International ha ricordato che durante la sua gravidanza egli la costrinse ad una lunga camminata senza acqua, battendola "come una mucca" e causa di questi pestaggi subì un aborto spontaneo.
Essa lasciò il marito nel gennaio 2001, quando la battè duramente con una pala, rompendole il naso e causandole una commozione cerebrale.
I suoi vicini la dissuasero dal chiamare la polizia ed essa ritornò a Yerevan dove vivevano i suoi genitori. Si recò da un medico, che non riferì il caso alla polizia. Greta Baghdasaryan è stata resa invalida a causa di queste esperienze e non può lavorare o provvedere ai suoi figli.
Essa ha acquisito fiducia in se stessa e consapevolezza dei propri diritti e non vuole rimanere in silenzio circa le sue esperienze. è anche disposta a portare davanti alla giustizia il suo persecutore, anche se il suo attuale avvocato della organizzazione armena non governativa A.D. Sakharov Centre of Human Rights Protection, ritiene, in virtù di una legge che limita i diritti, di non essere in grado di intentare un procedimento penale. La sua documentazione medica attestante le ferite, non è ammissibile in un processo in tribunale.
Lei ei suoi figli non hanno più accesso alle loro casa, costruita con l'aiuto di suo padre mentre lei ed il marito vivevano insieme.
Dopo aver formalmente divorziato dal marito nel 2002, essa ha scoperto che il suo ex marito, in loro assenza, aveva eliminato i nomi di entrambi i suoi figli dai locali registri di residenza.
L'assenza dai locali registri di residenza è causa di violazione di alcuni diritti di cittadinanza dei suoi figli, compreso il diritto di voto, ed impedisce anche il loro accesso all'istruzione, all’assistenza sanitaria ed alla protezione sociale.
Greta Baghdasaryan ha anche tentato di rivendicare presso il tribunale locale la sua proprietà, e di aver reintegrati i nomi dei suoi figli nei locali registri di residenza. Tre domande sono state respinte dal tribunale regionale di Ashtarak.
Greta Baghdasaryan ritiene di essere stata discriminata durante tutti i procedimenti giudiziari presso i tribunali locali per essere stata marcata come una “estranea” da parenti e amici di suo marito nella amministrazione locale.
Amnesty International è preoccupata per l'evidente discriminazione nei confronti della vittima di violenza domestica e sessuale Greta Baghdasaryan, e per la mancanza di buona amministrazione della giustizia nel suo caso.
Amnesty International sollecita le autorità dell’Armenia ad indagare su ciò che è accaduto nel suo caso e a fare in modo che le sia concessa una piena riparazione, compreso il risarcimento e la riabilitazione medica e psico-sociale.
Il 30 aprile 2009, Argishti Kiviryan, avvocato e giornalista, è stato duramente picchiato da un gruppo di uomini non identificati davanti alla sua abitazione a Yerevan. Secondo quanto riferito, gli aggressori lo hanno percosso con bastoni e hanno tentato di sparargli. Il Rappresentante dell'Osce per la libertà dei media ha invitato le autorità a indagare l'aggressione e ha espresso preoccupazione per la mancanza di un'inchiesta sugli attacchi violenti contro i giornalisti, aspetto che contribuiva ad alimentare il clima di impunità. A luglio sono stati fermati due sospettati ma a fine anno l'indagine era ancora in corso.