La cosiddetta "guerra al terrore" ha portato a un significativo indebolimento nella protezione dei diritti umani fondamentali.
I governi hanno fatto ricorso a pratiche proibite dal diritto internazionale come la tortura, le detenzioni arbitrarie, i processi iniqui e hanno cercato di giustificarle in nome della sicurezza nazionale. Amnesty International ha ripetutamente condannato gli atti di terrorismo che in questi ultimi anni hanno provocato migliaia di morti e feriti.
Con la campagna Più diritti più sicurezza Amnesty International vuole spingere i governi e l'opinione pubblica a ripensare le strategie fallimentari della "guerra al terrore" e convincerli che il rispetto dei diritti umani è la condizione essenziale, e non un ostacolo, per il raggiungimento di una autentica sicurezza globale.
Il 22 gennaio 2009, il presidente Obama ha firmato un ordine esecutivo, impegnando la sua amministrazione a risolvere i casi dei detenuti di Guantánamo "il prima possibile" e a chiudere il centro di detenzione "non più tardi di un anno dalla data di questo ordine".
Il 4 novembre 2009 23 agenti della Cia sono stati condannati per il rapimento dell’imam egiziano Abu Omar avvenuto nel 2003. Non luogo a procedere, invece, per l’ex capo del Sismi Nicolò Pollari e per il suo vice Marco Mancini in virtù del segreto di Stato imposto dal governo italiano. Dopo il rapimento davanti alla sua moschea a Milano, Abu Omar venne trasportato nella base aerea militare americana di Ramstein, in Germania e da lì trasferito con un aereo civile della Cia in Egitto, dove l’imam sostenne di essere stato torturato. Lo scandalo delle cosiddette “extraordinary rendition”, cioè di sospetti trasportati da uno Stato all’altro per essere interrogati, sarebbe scoppiato tre anni dopo.
LE AZIONI IN CORSO SEGUITE DAL GRUPPO 243
In occasione dei tavolini del gruppo è in atto possibile sottoscrivere i seguenti appelli connessi alla campagna:
CHIUDERE GUANTANAMO ORA ! STATI UNITI: IL CASO DI FAWZI AL-ODAH